Le calze elastiche si dividono in due categorie: preventive e terapeutiche.
Per le calze terapeutiche è fondamentale la prescrizione medica sia per la consegna sia per la giusta taglia.
La principale differenza tra di esse sta nel loro grado di compressione e nelle differenti patologie che si prefiggono di prevenire o curare.
La compressione di una qualsiasi calza flebologica viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg).
Calze Preventive
Le calze preventive (anche chiamate “riposanti”) sono molto sottili e trasparenti.
Noi prediligiamo la cosiddetta filatura “a nido d’ape” in quanto rimane più robusta e consistente nel tempo ed è meno soggetta a sfilature.
Queste calze sono vendute in vari colori nella versione a gambaletto, autoreggenti o collant. Esistono anche i modelli a punta aperta che ne facilitano l’utilizzo a chi ha problemi sulle dita dei piedi (calli dolorosi, problematiche ungueali).
Possono essere utilizzate quando cominciano a spuntare i primi capillari o si presenta gonfiore alle gambe alla fine della giornata. O quando si iniziano a presentare varici di lievissima entità.




Gambaletti preventivi certificati, senzacuciture
Calze Terapeutiche
La funzione delle calze terapeutiche è quella, tramite un’azione meccanica, di prevenire il peggioramento di una patologia di cui la persona soffre come per esempio la trombosi venosa profonda, i linfedemi, etc.
Le calze terapeutiche di dividono in quattro classi di compressione a seconda della pressione in mmHg esercitati in caviglia:
- CCL 1 con 18-21 mmHg
- CCL 2 con 23-32 mmHg
- CCL 3 con 34-46 mmHg
- CCL 4 oltre i 49 mmHg


La normativa RAL specifica una serie di linee guida per l’attestato di qualità di prodotti medicali fra cui le calze compressive curative.
La normativa prevede precisi requisiti tecnici inerenti i materiali impiegati e le tecniche di tessitura e realizzazione con particolare attenzione alle caratteristiche funzionali come la proprietà compressiva.
Tali requisiti riguardano:
• materiali: la calza medicale deve essere priva di sostanze nocive per la salute od allergeniche
• filati: la calza medicale deve rispettare standard chimici e fisici specifici come lo spessore minimo sia in maglia che in trama
• tessuti: la calza medicale deve presentare criteri ben definiti sulle tecniche generali di tessitura, di costruzione del tallone e della punta ed anche in merito alla cucitura ed alla sagomatura
• compressione: la pressione alla caviglia deve corrispondere ad una della 4 classi di compressione standardizzate e definite in range di mmHg (millimetri di mercurio); la compressione deve risultare decrescente dal basso verso l’alto e in nessun punto di misurazione può essere più elevata rispetto a quella di un punto immediatamente inferiore.
Il profilo di decrescita è parametrato come nella figura affianco
• test: la calza medicale deve superare prove varie legate ad aspetti quali tempi di usura, numero di lavaggi ed adeguamento ambientale

Guida alla taglia
Di fondamentale importanza è ricordarsi di rilevare le misure la mattina presto, se possibile ancor prima di alzarsi dal letto e di aver fatto qualsiasi attività in quanto durante la giornata le gambe tendono a gonfiarsi. Se la misura viene fatta a gamba gonfia la compressione non sarà corretta. In caso la calza debba essere indossata in sostituzione di un bendaggio fatto in ospedale, per la misura corretta occorre prendere la misura sulla gamba opposta o attendere la rimozione del bendaggio.
E’ opportuno però far rilevare le misure ad un professionista (medico, fisioterapista o personale specializzato in negozio) perché, in base al tipo di prescrizione e in base al tipo di filato/marca scelti ci possono essere accorgimenti importanti per la corretta valutazione delle misure dell’arto in relazione alla tabella taglie.
Affianco il grafico con i punti di repere dei modelli più comuni.

Come indossare le calze
Le calze elastiche sono una terapia poco accettata a causa delle difficoltà nell’indossarle.
In effetti le persone anziane, avendo poca forza nelle mani o avendo difficoltà a piegare la schiena, non sempre riescono a calzarle facilmente.
Per prima cosa occorre indossare la calza la mattina presto quando gli arti sono ancora sgonfi. Nei mesi estivi aiutarsi con del borotalco per fare in modo che la calza scivoli meglio. Esistono diversi procedimenti per facilitare l’inserimento, fra cui anche l’utilizzo di supporti studiati appositamente.


Manutenzione delle calze
La durata media di una calza è di circa 6 mesi.
L’uso quotidiano e i continui lavaggi ne fanno perdere la compressione corretta.
Per far durare al massimo la vostra calza è importante:
• Lavare tutti i giorni la calza a mano ad una temperatura non superiore ai 40° con un detergente neutro. Durante il risciacquo non torcere le calze per non danneggiare le fibre elastiche
• Far asciugare la calza lontano da fonti di calore come il sole o i caloriferi in inverno
• Quando indossate le calze usate dei guanti di gomma o lattice, unghie lunghe ed anelli possono far sfilare il tessuto
Calze Antitrobosi
Le calze antitrombo non vanno confuse con le calze terapeutiche.
Sono indispensabili in ogni situazione di allettamento prolungato e post-operatorio che richieda immobilizzazione degli arti inferiori. La scarsa o assente mobilità è infatti una pericolosa causa della formazione di trombi.
Indossare calze antitrombosi aumenta la velocità di scorrimento del sangue nelle vene e limita la formazione di trombi.
Contrariamente a quanto si possa pensare NON sono indicate in caso di trombosi, ma servono per prevenirla. Esistono solo BIANCHE (sono calze da utilizzarsi solitamente in ambito ospedaliero).
La prescrizione medica relativa indicherà la durata del trattamento (di solito si possono togliere nel momento in cui si ricomincia a camminare) e il modello più opportuno (gambaletti, calze autoreggenti o monocollant).
Di norma vanno indossate anche durante le ore notturne e su entrambi gli arti.
Sarebbe opportuno avere il paio di ricambio per poter effettuare il lavaggio senza lasciare gli arti “scoperti”.
Anche per le calze antitrombo esistono tabelle misure a cui attenersi per poter ottenere la compressione terapeutica corretta.
Ogni marca/modello ha la sua tabella specifica.
Puoi scaricare il documento in formato PDF “Schema Misure Standard” comodamente compilabile dal tuo pc per poi stamparlo e/o inviarlo.